LO YOGA NON E’ UNA RELIGIONE
Lo yoga è una religione? E’ una domanda che molti praticanti di yoga (ma non solo) si sono posti. Lo Yoga è un religione? Lo Yoga è in contrasto con il mio sentire religioso? Devo cambiare il mio credo in favore di un altro? Non posso praticare Yoga (o pronunciare l’Om) se sono credente?
No, lo Yoga non è una religione (non è Induismo, Giainismo, Buddhismo e Sikhismo: le religioni che troviamo in India) e non è in conflitto con la religione o con la nostra sensibilità.
Lo yoga non è settario, ma contiene la capacità di approfondire la fede di chiunque. Aspetti dello yoga sono stati incorporati in molti gruppi e varie organizzazioni, comprese le religioni, per migliaia di anni. Tuttavia, lo yoga non è una religione in sé e per sé, né devi essere religioso per praticare lo yoga. Alcune persone usano la pratica dello yoga, della meditazione e dei momenti di quiete per riflettere sul proprio cammino spirituale, su una tema filosofico o come un atto di adorazione verso una divinità in cui credono.
C’è un mito secondo cui una persona deve essere indù o buddista per praticare yoga. La verità è che lo yoga precede molte delle religioni che hanno incorporato le tecniche di yoga. La prima menzione dello yoga si trova nei testi dello Rig-Veda, trattati indiani risalenti al 3000 a.C. In questi testi si delinea lo yoga vedico e secoli dopo, questi testi verranno usati come base filosofica per quelle che sono oggi tra le più grandi religioni al mondo: Induismo, Buddismo e Gianismo
Lo yoga ha come obiettivo la realizzazione del sè. I percorsi mistici per raggiungere questa realizzazione sono innumerevoli nello yoga.
Lo yoga nasce dunque come “esplorazione spirituale” e come tale ha influenzato, sin dall’antichità, i sistemi religiosi e filosofici del suo paese d’origine (il subcontinente indiano). Come spiritualità, è adatto a chiunque voglia esplorare di più questo aspetto del proprio essere, oltre la materialità.
E’ vero che troviamo riferimenti a Dio, ma con l’accezione di Divino: l’Universo, la Madre Terra, la fonte dell’infinito ed eterno Amore, è tutto ciò che ci circonda. Allora perché troviamo cosi tanti Dei nello yoga?
Queste divinità rappresentano l’incarnazione delle diverse energie e sentimenti dell’uomo .
Lo yoga nasce da una tradizione orale, in cui i concetti venivano tramandati solamente a voce e servivano per questo racconti ricchi di immagini suggestive e facilmente esplicative.
In molti casi, le funzioni degli Dei sono le stesse degli esseri umani, come nelle favole e nei miti. Se facciamo riferimento ai racconti antichi, infatti, troviamo Dei che hanno sentimenti molto simili a quelli umani: invidia, gelosia, rabbia, amore. Quindi sono utili per permettere di trasmettere un messaggio.
Negli yoga sutra troviamo la parola Ishwara tradotta come Dio, la Natura, l’Universo, un’Essenza più ampia, quindi, di un concetto riferito ad una religione specifica.
Lo yoga è una scienza che indaga il nostro Essere e non offre una nuova religione, ma ha sicuramente una dimensione spirituale importantissima.
“Non sei un essere umano in cerca di un’esperienza spirituale. Sei un essere spirituale immerso in un’esperienza umana”.
La vita e la scienza dello yoga sono quindi un’opportunità per entrare in connessione con la nostra parte più spirituale. Praticare Yoga (e meditazione) ci aiuta ad armonizzare corpo, respiro e spirito. Quando uniamo la pratica più fisica degli asana alla meditazione, agli esercizi di pranayama (ma anche allo studio dei testi) diventiamo più consapevoli di essere un tutt’uno con ciò che ci circonda e raggiungiamo una più profonda connessione con noi stessi e con il mondo.
Lo yoga si fonda sull’amore: per sé stessi, per gli altri, per tutto l’universo.
Ad esempio il mantra sanscrito: “Lokah samastah sukhino bhavantu” (risalente al 1400 a.C) significa: “Che tutti gli esseri siano felici” e viene spesso recitato nella yoga per augurare pace, amore e serenità a tutti gli esseri che popolano il pianeta.
Lo yoga offre momenti di quiete e riflessione e ci aiuta a aumentare la conoscenza e la consapevolezza del nostro corpo. Questo non va contro la religione cristiana, ma anzi ne può amplificare la sua pratica.
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