LE QUALITA DELL ASANA : Sthira e Sukha.

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Nello Yoga-Sutra di Patanjali possiamo trovare le indicazioni essenziali a proposito di quali debbano essere le qualità di un asana.

Inanzitutto è pero fondamentale  spiegare bene che cosa è asana.

Asana non è soltanto un movimento che eseguiamo o una posizione che assumiamo. E’ molto più di questo. In asana il respiro e la mente sono coinvolti tanto quanto il corpo e tutti e tre questi elementi vengono cosi influenzati positivamente. Asana è una postura che dobbiamo assumere con atteggiamento di meditazione.

E Patanjali sulla base di questo presupposto nel famoso sutra II.46 ci spiega che asana deve essere una condizione in cui ci sia perfetta armonia tra due qualità : Sthira e Sukha.

Sthira significa fermezza , stabilità mentre sukha vuole dire agio, benessere.

Sthira è la capacità di stabilirci fermamente in una posizione sul piano sia fisico che mentale, ovvero una condizione di stabilità del corpo, di assenza di tremore ma soprattutto di un’attenzione continua, intensa, di una grande presenza mentale.

Sukha è un senso di apertura, di spazio, di assenza di costrizione che nasce nel petto e che coinvolge il corpo e tutto il nostro essere. E’ la sensazione che proviamo quando stiamo bene e il nostro cuore è leggero.

Sul nostro tappetino di yoga, cosi come nella nostra vita quotidiana,dobbiamo sempre andare alla ricerca dell’equilibrio tra flessibilità/libertà e forza/stabilità.

Se durante le esecuzioni delle asana, siamo solo flessibili, potremmo non avere abbastanza forza per mantenere la postura e salvaguardare le nostre articolazioni. Essere invece solo forti, significa avere i muscoli rigidi e contratti da non permetterci di espanderci e allungarci per raggiungere la libertà e il piacere durante le posizioni yoga. Quindi nella nostra pratica abbiamo bisogno di equilibrio tra gli opposti. Lo yoga come la vita è basato sull’equilibrio.

Stabilità e agio nelle asana sono due aspetti, che per essere coltivati e mantenuti in modo costante, richiedono pero’ una capacità di grande osservazione, attenzione, e abilità nel portare degli aggiustamenti precisi, talvolta impercettibili dall’esterno, al proprio corpo cosi come alla propria mente.

Infatti per trovare l’equilibrio tra forza e flessibilià, abbiamo bisogno di una mente tranquilla e presente che ci consente di sperimentare leggerezza, semplicità e facilità. Se invece la mente è troppo attiva e carica, ti avvicinerai allo yoga nello stesso modo, andando oltre i tuoi limiti, alla ricerca della postura perfetta e senza rispettare il proprio corpo.

Se vogliamo mettere in pratica il principio di Sthira e Sukha, dobbiamo accettarci per come realmente siamo. Se assumendo una posizione c’è tensione oppure tremore per uno sforzo eccessivo, vuol dire che non siamo ancora pronti. Dobbiamo iniziare da qualcosa di più facile. Questo semplicissimo principio è alla base di tutto lo yoga. Per farlo abbiamo bisogno di riconoscere il nostro punto di partenza che potrebbe anche non essere ogni giorno lo stesso e accettarlo.

La pratica quotidiana rappresenta uno specchio del mio stato fisico ed interiore in quel determinato giorno, una verifica dei miei limiti ma anche un’ occasione di superarli e di crescita.Non tutti i giorni sono uguali, si può fare una stessa asana per tutta la vita , ed ogni volta imparare qualcosa di nuovo, tutto sta nel saper ascoltare!

Ascolta  il tuo corpo mentre lasci che il respiro ti guidi nel fluire da un asana ad un’altra, è lui il tuo vero guru

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